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Pianificare una presentazione: come prende le decisioni il tuo pubblico?

Pianificare una presentazione

 Nella pianificazione di una presentazione l’ordine di priorità mette al primo posto il contenuto, le modalità di esposizione, le caratteristiche degli interlocutori, ma proprio tra queste ultime, viene spesso trascurato un importante dettaglio: il tempo necessario al pubblico per prendere una decisione.

Per quanto non sia una regola assoluta, spesso l’esposizione di una presentazione è finalizzata a condizionare il comportamento di chi ascolta, ma il pubblico – soprattutto se eterogeneo – ha bisogno di tempo per decidere quale comportamento adottare, quale novità introdurre, quale strada scegliere tra più opzioni⌚️

Le tecniche di Comunicazione, soprattutto quella ad alto impatto, lavorano sull’efficacia della trasmissione del messaggio contando su un’ottimizzazione delle risorse tempo – risposta dell’interlocutore, ma in un processo di comunicazione meno controllato – perché la Comunicazione ad Alto Impatto può applicarla sono chi ha le competenze per farlo – bisogna tener conto di alcune importanti variabili 🔍

Come prende le decisioni il tuo pubblico?

La durata di un processo decisionale da parte di un interlocutore successiva all’ascolto di una presentazione dipende da 4 fattori:

➡️  Istinto
Non è certo una novità apprendere che certe decisioni vengono prese d’istinto, molto spesso quando una persona opta per questa soluzione unisce due fattori: un numero piuttosto basso di dati oggettivi e le impressioni legate alle sue esperienze pregresse.
Come evitare, all’interno di un meeting ad esempio, che gli interlocutori prendano una decisioni in base al proprio istinto? Per esempio strutturando la presentazione in modo che contenga molti dati empirici, numerici, oggettivi, per far sì che chi ascolta non possa basarsi su supposizioni e fare associazioni con situazioni esterne, ma rifletta piuttosto su dati non opinabili e attendibili.

➡️  Ripetizione
Le modalità di apprendimento presentano delle componenti fortemente soggettive, per questo non tutti hanno bisogno dello stesso tempo. Ci sono infatti persone che hanno bisogno di ascoltare più volte, questo ovviamente non può significare che devi ripetere a pappagallo più volte i concetti di una presentazione. Come gestire allora questa eventualità già nella fase di pianificazione di una presentazione? Il segreto può essere nella varietà dei formati. Scegli di presentare i contenuti in modo diverso, rappresentandoli attraverso schemi, simulazioni, grafici. Insomma uno storytelling diversificato stimola molto l’apprendimento perché sollecita l’attenzione e consente di percorrere lo stesso concetto più di una volta e consentire dunque delle ripetizioni.

➡️  Tempo trascorso
Alcune persone nel processo di comprensione di un contenuto hanno semplicemente bisogno di più tempo di altri. In un contesto di apprendimento adulto, aziendale, non è facilissimo allinearsi con le loro esigenze, ma una strategia sicuramente efficace è quella di far riaffiorare lo stesso concetto – o i concetti fondamentali – all’interno di esempi o situazioni diverse.

➡️  Rivalutazione
Poi ci sono quelli che ascoltano, capiscono bene, decidono in fretta, ma altrettanto in fretta cambiano idea e tornano sulla loro decisione. L’elemento che sicuramente può contribuire al contenimento di questa tendenza può essere quello di presentare gli argomenti senza far trapelare opinioni personali al riguardo e spiegando con molta chiarezza le conseguenze della loro applicazione.

A prescindere dalla struttura che si intende adottare per la presentazione da esporre, sul campo decisionale degli interlocutori è chiaro che a prevalere sarà il libero arbitrio, ma la Comunicazione, come sempre, possiede tutte le caratteristiche per fare la differenza e presentare i contenuti nelle modalità più funzionali agli obiettivi desiderati, d’altro canto è il relatore che conduce, anche quando il pubblico in ascolto è più impegnativo del previsto.


Adesso come al solito vuoi saperne di più 🧐
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E non perderti quello che ho da dirti sulla Comunicazione d’Impatto!

Vuoi l’attenzione del tuo pubblico? Ho 8 incipit di successo per te! – Parte 2

L’attenzione del pubblico è il premio finale, l’indicatore di successo di un discorso ben riuscito.

Nel post della scorsa settimana ti ho introdotto i primi 4 incipit di successo, adesso ne arrivano altri 4 pronti per rendere il tuo discorso efficace e soprattutto proficuo.

Prima di entrare nel merito – e nella pratica –  dei nuovi incipit è bene ricordare cosa accade quando esordisci con un “buongiorno, oggi parleremo di …

Potrebbe accadere che alcuni dei tuoi interlocutori si chiedano quanto tempo stiano dedicando a un’attività che si preannuncia noiosa, a quel punto potrebbero giungere alla conclusione che quel tempo lo stiano perdendo.

Questo non va bene!

Se l’evento poi non fosse gratuito emergerebbe una seconda variabile di malcontento: il denaro.

Quanti soldi ho buttato per venirmi ad annoiare?

Il tuo discorso potrebbe essere ricco di spunti interessanti e di contenuti brillanti, ma se le persone lasciano la stanza prima che ci arrivi è un bel guaio, un grande danno per te e per i tuoi affari direi piuttosto.

Quindi dopo aver ripassato i primi 4 possibili incipit, andiamo con il secondo gruppo.

🔴  5 – La previsione: “questo è quello che di qui a pochi mesi si verificherà“. Anche qui, uno sguardo sul futuro, il sentore di un cambiamento, non possono che attirare l’attenzione di chi è in ascolto.

🔴  6 – L’aneddoto: “sto per raccontarvi come ho fatto a perdere il lavoro“. L’efficacia di una storia non ha eguali: dettagli irresistibili conquistano l’ascolto e l’attenzione del pubblico che vuole sapere le dinamiche e soprattutto l’esito.

🔴  7 – L’esperienza: “il mio più grande successo nel corso di un progetto è stato … ” qui arriva l’implicita promessa di suggerire una strategia che salvaguardi dall’errore e conduca a una soluzione di successo. Impossibile non ascoltare.

🔴  8 – L’allerta: “ecco i più evidenti segnali di pericolo a cui devi prestare attenzione per …” Come puoi non essere interessato a qualcuno che ti sta dicendo come riconoscere e proteggerti da un pericolo?

Ora scegli il tuo incipit e mettiti subito alla prova, coinvolgi i tuoi interlocutori e poi racconta la tua esperienza nei commenti.

Ora che il tuo bagaglio è più ricco leggi anche la scheda del corso “Come costruire un discorso efficace” per avere più chiara la struttura del discorso e consultarmi se hai bisogno di approfondire o di essere supportato nel tuo discorso.

 
Scrivi a info@matteomaserati.it

 

Comunicazione d’Impatto: I Detti sul tempo … e non solo

La riflessione che voglio sollecitare, prima del corso del 21 settembre sulla Comunicazione d’Impatto, riguarda proprio la massima valorizzazione e ottimizzazione di questa risorsa fondamentale, ma non inesauribile, che è il tempo.

Ti ho mai parlato del tempo?
Il tempo viene nominato così spesso che non sono certo di avertene parlato come vorrei e come l’argomento merita di essere trattato.

Non mi riferisco al tempo delle previsioni meteo, per quello ci sono gli esperti del settore, io mi occupo di un altro tipo di tempo: quello che serve per dare ragion d’essere a una comunicazione, e che è molto legato al tempo nella sua accezione di momenti preziosi, irripetibili, e spesso irrecuperabili, della vita.
Il tempo è da sempre al centro dell’attenzione di filosofi, poeti, scienziati, sportivi… è la misurazione del nostro spazio nella vita, è l’unico elemento di misurazione che associamo a un accessorio personale, l’orologio, per averne sempre il controllo e cercare di non sprecarlo.
Laddove non è arrivata la scienza o la filosofia se ne è voluta occupare la cultura popolare, animando filastrocche, fiabe, agende, calendari con proverbi sul tempo, eccone alcuni:

Chi tempo ha e tempo aspetta, tempo perde.
Chi ha tempo non aspetti tempo.
Col tempo e con la paglia si maturan le sorbe.
Faccia chi può, prima che il tempo mute; chè tutte le lasciate son perdute.
Il tempo consuma ogni cosa.
Rode il tempo ogni cosa e non si sente.
Il tempo dà consiglio.
Il tempo è denaro.
Il tempo è come il denaro: non ne dissipate e ne avrete sempre d’avanzo.
Il tempo mitiga ogni gran piaga.
Il tempo suol far lieto ogni dolore
Il tempo scorre incessantemente come l’acqua.
Vassene il tempo e l’uom non se n’avvede.
Il tempo scuopre ogni cosa.
Ogni cosa ha il suo tempo.

 

Insomma l’idea è chiara, basterebbe indagare in altre culture per leggerne di nuovi.
Il tempo è un argomento che mi sta a cuore, ed è una delle leve della Comunicazione d’Impatto, una modalità comunicativa basata su una metodologia di grande efficacia che tra le diverse abilità che sviluppa ne “rilascia” una davvero preziosa: quella di ottimizzare ogni secondo, non solo per non perdere il tempo, ma per non disperdere il valore di quello che in quel poco tempo devi dire e far arrivare al tuo interlocutore.

Una delle più innovative riflessioni della nostra epoca, figlia delle tante evoluzioni e rivoluzioni che si sono verificate nel mondo del lavoro (si pensi allo smart working), è che l’uomo più ricco del mondo nasce ogni secondo, perché se saprà impiegare bene quel patrimonio infinito che gli viene consegnato alla nascita – il tempo – non avrà bisogno di apprezzare i suoi successi contando il denaro, ma potendo gestire a proprio piacimento il tempo che ha a disposizione.

Sono certo che hai qualcosa di importante da dire agli altri, non ho dubbi sulla validità delle tue argomentazioni, ritengo importante che tu possa spiegare al meglio quello che di te vuoi raccontare, ma ti avviso che se parti con il piede sbagliato e ti giochi male anche i primi secondi con il tuo interlocutore, quell’errore potrebbe costarti l’intera performance e tu potresti perdere l’opportunità di comunicare il tuo valore, perché hai perso, tuo malgrado, il momento giusto in cui farlo.

Perchè dunque stringere la mano a malincuore al tuo interlocutore e tornare a casa con un carico di frustrazione esplosiva?
Perché rinunciare a trasmettere a chi ti sta davanti il lavoro e la preparazione che c’è dietro a quello che presenti?
Perché rinunciare a far valere il tuo punto di vista solo perché non vuoi “rovinare” il poco tempo che passi con i tuoi cari?
Evita queste cose, fanno male alla tua autostima e alle tue relazioni!

Impara piuttosto a Comunicare d’Impatto, io ti aspetto qui!