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Vuoi conquistare il tuo interlocutore? Hai un’unica chance: una presentazione efficace!
Centrare l’obiettivo con l’interlocutore
Esempi di presentazione efficace
Management e relazioni: le comunicazioni di progetto.
Comunicazione e Management
Le comunicazioni di progetto
Parlare in pubblico ti fa paura? C’è un modo per superarla!
- Visualizza il successo della presentazione: nei giorni precedenti dedica cinque minuti a immaginare come andranno le cose. Pensa alle possibili domande, la credibilità delle tue risposte, alle atmosfere possibili.
- Prepara ogni dettaglio in anticipo: non lasciare nulla al caso. Portati strumentazione d’emergenza, un piano B nel tuo discorso se avverti disinteresse o noia tra il pubblico.
- Fai un sopralluogo: contesto, rumori esterni, comfort ed ergonomia della sala, microfoni riscaldamento/aria condizionata. Tutto!
- Applica tecniche di concentrazione e rilassamento, usa la respirazione. Neanche qui c’è spazio per l’improvvisazione, il lavoro inizia già da qui. Va fatto con metodo, criterio, conoscenza. Se ci sarai al mio live sarò io stesso a insegnarlo.
- Studia, studia, studia: sii sempre preparato molto più del dovuto, la tua competenza governa la scena, la tua abilità comunicativa il discorso.
Parlare in pubblico: come prepararsi per la performance.
- avere un blocco della memoria e non ricordare più nulla
- parlare a un pubblico che non ascolta e si mostra impegnato in altre attività mentre tu parli
- non saper rispondere a delle domande del pubblico
- finire troppo presto e non sapere come riempire il tempo.
L’ansia durante una presentazione: il legame tra corpo e mente
- accarezzarsi l’orecchio
- toccarsi il naso
- mangiarsi le unghie o comunque mettere le dita in bocca
- spostarsi continuamente con la sedia (sai che balletto!)
- pettinarsi le sopracciglia
In aula o in video call: il linguaggio non verbale in una presentazione.
- non essere immobile come un manichino: dal vivo non oso immaginare la scena, ma anche davanti a uno webcam l’interlocutore se non ti muovi potrebbe annoiarsi a dismisura. Neanche il mal di mare però: virtus in media stat!
- se devi leggere qualcosa o fare riferimento a un tuo supporto di appunti, non c’è nulla di sbagliato, ma prepara un power point e mostralo in aula o nello schermo condiviso. Il non verbale che emerge durante la lettura degli appunti, se non condivisa, sarebbe distraente, sia in aula sia in video call.
- non guardare in giro per la stanza né in aula, né in video. Focus sempre su chi ascolta!
- se c’è qualcosa che ti distrae nell’ambiente in cui stai eseguendo la tua presentazione, ignorala. Alla prima pausa potrai andare a controllare.
- supporta il non verbale con un buon paraverbale: qui siamo al confine tra le due aree, ma un giusto tono, timbro, ritmo e volume della voce condizionano moltissimo anche l’effetto del non verbale sugli ascoltatori.
- e … dulcis in fundo … rileva il non verbale di chi ti ascolta: osserva il tuo pubblico in aula, fai uno sforzo di vista sullo schermo e cerca di captare le reazioni, l’atmosfera!
Il tuo discorso ha successo se chi ti ascolta decide
Un discorso di successo
Quando si parla di discorso di successo si trascura spesso un dettaglio importante: chi ascolta decide e non è lì solo per apprendere contenuti interessanti.
I motivi per cui una presentazione fallisce li abbiamo già analizzati, quello che conta adesso è focalizzarsi sul fatto che a fare la differenza non è solo il contenuto, neanche la forma.
Quello che rende davvero efficace un discorso viene dopo, viene quando è ora di capire le mosse di chi è in ascolto.
Bene, allora il tuo è un discorso di successo.Hai ricevuto molti applausi, ma dopo 2 mesi parli con l’HR manager dei tuoi interlocutori e scopri che il mondo è rimasto come prima?
Ecco il tuo non è stato un discorso di successo, perché, si presume che, se hai disquisito su un argomento con una platea, quest’ultima qualcosa deve fare con i tuoi contenuti, oltre al sempre nobile obiettivo di arricchire il proprio bagaglio di competenze individuali.Cosa devi sapere?
Tutto. Lo abbiamo ripetuto spesso.
Chi ti ascolta decide
E fin qui ok.
Età, ruolo, anzianità aziendale … cose che già sai.
Per quanto questi aspetti rappresentino dei pilastri sempre validi, ce ne sono altri che incidono tantissimo sulle tue reali possibilità di convincere l’interlocutore all’azione.Le domande che ti mancano, trasformeranno il tuo modo di approcciare un pubblico con un discorso:
➡️ come apprende il tuo pubblico? Qual è la cultura di apprendimento dell’organizzazione da cui provengono i suoi componenti?
➡️ cosa motiva questo uditorio ad essere qui in ascolto? Le persone sono venute per un motivo specifico? Per un interesse generale? Perché qualcuno ha ritenuto opportuno che partecipassero?
➡️ quanto conta quello che dirai per le decisioni che devono prendere? In che misura i tuoi contenuti servono per agire un’azione di cambiamento migliorativo?
Questi 3 elementi che sembrano messi così quasi a caso, costituiscono per te una grande opportunità: quella di costruire un discorso che abbia un effetto concreto, che serva a modificare comportamenti, procedure e non si riduca alla mera composizione di un buon contenuto, fondamentale sempre, ma insufficiente per gli obiettivi di un uditorio e per il successo di una performance.
Perché la tua presentazione non funziona? Scoprilo prima del tuo pubblico.
La presentazione funziona se convince
Una presentazione ha successo se convince.
Affinché una presentazione possa definirsi persuasiva è necessario che spinga le persone a mettere in atto specifici comportamenti.
Siamo ben lontani, anni luce direi, da intenti manipolativi e cose di questo tipo!
Qui ci riferiamo nello specifico alla capacità, nonché competenza, di fornire le giuste argomentazioni a supporto del tuo discorso/presentazione in modo da orientare gli interlocutori verso un obiettivo che sia vantaggioso anche per loro.
➡️ convincere: sostenere la validità di un argomento, un servizio, un progetto.
➡️ informare: fornire elementi e approfondimenti a scopo conoscitivo.
➡️ fornire un report: presentare i risultati di un progetto, una gara, un lavoro con riferimenti numerici precisi ricavati tramite fonti autorevoli e dunque attendibili.
Perché fallisce la tua presentazione?
Tutto fantastico mi dirai, peccato però che molte volte, molte più di quanto si possa immaginare, qualunque sia l’obiettivo, la presentazione fallisce miseramente perché è strutturata male.
Ebbene sì, non ci sono motivazioni fantascientifiche, succede semplicemente che la presentazione sia fatta male!
Puoi esporti anche solo al minimo rischio che si verifichi una situazione di questo tipo?
No!
No!
No!Non conta quanto sia importante ciò che hai dire, non conta lo slancio motivazionale che metti a supporto del tuo impegno.
A volte non conta neppure la reputazione splendida di anni di carriera.
Se il tuo messaggio non arriva, il pubblico non recepisce, e di conseguenza non risponde, non agisce i comportamenti richiesti e tu hai lavorato invano.Scrivi in ottimo italiano. Ok.
Accanto ai tecnicismi lasci spazio anche alle emozioni. Fantastico.
Quando ti ascolti ti fai l’applauso. Meraviglioso.Ecco la brutta notizia: il tuo interlocutore non sei tu e il tuo feedback è insufficiente.Inizia a riflettere sul modo in cui lavori alle tue presentazioni, individua tra i 3 obiettivi quello che prevale nelle tue attività.Preparati ad apprendere un metodo infallibile, perché dal prossimo post il tuo modo di strutturare le presentazioni farà un salto di qualità pazzesco.
Pianificare una presentazione: come prende le decisioni il tuo pubblico?
Pianificare una presentazione
Per quanto non sia una regola assoluta, spesso l’esposizione di una presentazione è finalizzata a condizionare il comportamento di chi ascolta, ma il pubblico – soprattutto se eterogeneo – ha bisogno di tempo per decidere quale comportamento adottare, quale novità introdurre, quale strada scegliere tra più opzioni⌚️
Le tecniche di Comunicazione, soprattutto quella ad alto impatto, lavorano sull’efficacia della trasmissione del messaggio contando su un’ottimizzazione delle risorse tempo – risposta dell’interlocutore, ma in un processo di comunicazione meno controllato – perché la Comunicazione ad Alto Impatto può applicarla sono chi ha le competenze per farlo – bisogna tener conto di alcune importanti variabili 🔍
Come prende le decisioni il tuo pubblico?
La durata di un processo decisionale da parte di un interlocutore successiva all’ascolto di una presentazione dipende da 4 fattori:
➡️ Istinto
Non è certo una novità apprendere che certe decisioni vengono prese d’istinto, molto spesso quando una persona opta per questa soluzione unisce due fattori: un numero piuttosto basso di dati oggettivi e le impressioni legate alle sue esperienze pregresse.
Come evitare, all’interno di un meeting ad esempio, che gli interlocutori prendano una decisioni in base al proprio istinto? Per esempio strutturando la presentazione in modo che contenga molti dati empirici, numerici, oggettivi, per far sì che chi ascolta non possa basarsi su supposizioni e fare associazioni con situazioni esterne, ma rifletta piuttosto su dati non opinabili e attendibili.
➡️ Ripetizione
Le modalità di apprendimento presentano delle componenti fortemente soggettive, per questo non tutti hanno bisogno dello stesso tempo. Ci sono infatti persone che hanno bisogno di ascoltare più volte, questo ovviamente non può significare che devi ripetere a pappagallo più volte i concetti di una presentazione. Come gestire allora questa eventualità già nella fase di pianificazione di una presentazione? Il segreto può essere nella varietà dei formati. Scegli di presentare i contenuti in modo diverso, rappresentandoli attraverso schemi, simulazioni, grafici. Insomma uno storytelling diversificato stimola molto l’apprendimento perché sollecita l’attenzione e consente di percorrere lo stesso concetto più di una volta e consentire dunque delle ripetizioni.
➡️ Tempo trascorso
Alcune persone nel processo di comprensione di un contenuto hanno semplicemente bisogno di più tempo di altri. In un contesto di apprendimento adulto, aziendale, non è facilissimo allinearsi con le loro esigenze, ma una strategia sicuramente efficace è quella di far riaffiorare lo stesso concetto – o i concetti fondamentali – all’interno di esempi o situazioni diverse.
➡️ Rivalutazione
Poi ci sono quelli che ascoltano, capiscono bene, decidono in fretta, ma altrettanto in fretta cambiano idea e tornano sulla loro decisione. L’elemento che sicuramente può contribuire al contenimento di questa tendenza può essere quello di presentare gli argomenti senza far trapelare opinioni personali al riguardo e spiegando con molta chiarezza le conseguenze della loro applicazione.
A prescindere dalla struttura che si intende adottare per la presentazione da esporre, sul campo decisionale degli interlocutori è chiaro che a prevalere sarà il libero arbitrio, ma la Comunicazione, come sempre, possiede tutte le caratteristiche per fare la differenza e presentare i contenuti nelle modalità più funzionali agli obiettivi desiderati, d’altro canto è il relatore che conduce, anche quando il pubblico in ascolto è più impegnativo del previsto.
Adesso come al solito vuoi saperne di più 🧐
info@matteomaserati.it
E non perderti quello che ho da dirti sulla Comunicazione d’Impatto!