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Equilibrio vita – lavoro: come hai costruito il tuo?

La costruzione di un equilibrio tra vita e lavoro è da sempre oggetto di confronto e nuove riflessioni.
I cambiamenti degli ultimi 2 anni, di cui possiamo già misurare gli effetti anche sul piano sociale, hanno aperto un mondo di nuove considerazioni su quel gap difficile da sanare tra gli spazi privati e la vita professionale.
Fino a qualche tempo fa i soli in grado di poter gestire il proprio tempo di lavoro erano i liberi professionisti che hanno l’opportunità decidere come organizzare il proprio tempo in autonomia scegliendo come distribuire lavoro e spazi privati indipendentemente da altri.
Ancora oggi molte professioni non consentono una gestione autonoma del tempo, questo ha inevitabilmente delle ripercussioni anche sulla vita privata soprattutto dove le ore di lavoro prevalgono fortemente su quelle della vita privata.
In molte culture, sia occidentali che orientali, la gestione delle ore di lavoro è stata oggetto di indagine e nuove valutazioni, soprattutto da quando si è iniziato a osservare che gli effetti negativi del troppo lavoro possono seriamente peggiorare la vita delle persone in termini di stabilità emotiva ed equilibri famigliari.
Non sono rari i casi in cui in una conversazione tra manager si faccia la gara tra chi ha lavorato di più, ha terminato a notte fonda o ha lavorato per tutta la notte.
Non è raro che un professionista riversi sul lavoro i propri desideri e ambizioni conducendo se stesso all’esaurimento a causa di un mancato equilibrio tra vita e lavoro.
Non si tratta solo di capacità di gestione del tempo, infatti, ma di priorità, quest’ultime a loro volta sono legate ai valori della persona.
Mi dirai: che male c’è se una persona decide di dedicare la maggior parte del proprio tempo al lavoro perché è la cosa più importante nella sua scala di valori?
Non c’è nulla di sbagliato sulla carta, ognuno è libero di decidere come distribuire le attività nel proprio tempo.
Quello che però è importane tener presente è che non siamo biologicamente predisposti per stare 12 ore al pc, o per caricare pesi sulla schiena ininterrottamente durante la giornata.
Ti potrei fare molti altri esempi di questo tipo ma quello che davvero è importante capire è che non siamo predisposti ad alienarci per il lavoro, a non avere altro che una sola cosa nella vita, senza poter esprimere la nostra personalità altrove.
Per questo è importante fare un analisi dell’equilibrio vita lavoro presente nella propria vita e capire dove si può intervenire in funzione delle proprie opportunità di autonomia nella gestione del tempo.
Attenzione!
Non ho detto che sia facile e che tu debba farlo da sola/o.
Parliamone!

Scrivimi: info@matteomaserati.it

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