Parla come mangi…mangia bene!
Se qualcuno ti dicesse di fare una doccia pensierosa, come reagiresti?
Dalle lingue classiche allo studio delle lingue straniere contemporanee, il gergo ha sempre rivestito un’importanza fondamentale nell’espressività di una lingua influenzando moltissimo la Comunicazione.
Ti è mai capitato di provare una frustrazione infinita quando studi una lingua perché, nonostante tu sia preparato sulla grammatica e la semiotica, resti spiazzato dall’utilizzo delle espressioni gergali?
Cerchi di tradurre ma ti rendi conto che le parole che utilizzeresti sembrano non avere senso compiuto in quel contesto!
Hai voglia lì ad emanciparti dalla traduzione letterale e andare ad affinare le tue capacità di interpretazione!
Lì si tratta proprio d’altro: le devi conoscere e basta!
Ti faccio qualche esempio tratto da un articolo di approfondimento in cui mi sono imbattuto nel corso delle mie letture.
“punch a puppy” letteralmente significa “dai un pugno a un cucciolo” è un’espressione utilizzata per dire che stai facendo qualcosa di brutto per il bene dei tuoi affari
“peel the onion” letteralmente “sbuccia la cipolla” è un modo per dire di analizzare, scandagliare a fondo un problema.
“take a thought shower” letteralmente “fai una doccia pensierosa” altro non significa che “produci nuovi idee, crea!”
Questi sono solo 3 simpatici esempio di alcune espressioni gergali peraltro molto utilizzate nel business, ma da un punto di vista della Comunicazione vorrei soffermarmi su alcuni elementi “tecnici”.
E dunque il linguaggio gergale:
- Spesso si avvale di metafore o quantomeno di una struttura strettamente somigliante a quella delle metafore.
- È estremamente evocativo e proprio per questo rende bene l’idea di quello che vuol descrivere e ne velocizza i processi di comprensione
- È ormai utilizzato (anche abusato direi) anche nelle circostanze più formali e istituzionali
- Da non confondere però con lo slang, da cui però è possibile che ne sia l’evoluzione, che con il tempo rappresenti una sorta di affinamento che determini il passaggio da slang a gergo. Non è affatto scontato che accada
Perfetto.
Figo.
Non fa una piega fin qui.
Ma ho il dovere di farti una domanda: pensi che il gergo nel mondo in termini di efficacia della Comunicazione possa davvero costituire uno strumento valido, tecnicamente e in termini di risultati, se utilizzato nel contesto giusto e con interlocutori che siano adatti per quella linea di comunicazione?
Se da anni parliamo della parola giusta (#semprelaparolagiusta), se da anni analizziamo il potere comunicativo di ogni singola sillaba, mi spieghi perché la possibilità di utilizzare un linguaggio che possa essere compreso da tutti debba essere soppiantata da espressioni estrapolate dal linguaggio comune, dunque spesso anche cariche di senso comune e false credenze, con il rischio elevatissimo di essere comprese da una ristretta cerchia di persone?
La parola è pensiero, se le parole sono tante il pensiero è diversificato, se le parole sono eleganti il pensiero è raffinato, se le parole sono concrete il pensiero è efficace.
Il gergo è la rappresentazione, il riassunto per essere più precisi, di un concetto, è la ricerca di uno sforzo minimo per l’espressione di concetti che possono essere comunicati in modalità sicuramente più congrue ed efficaci.
Occhio al gergo allora!
E tu sei sicuro che lo strumento di comunicazione che utilizzi sia congruo ed efficace?
Posso aiutarti a capirlo…ti accompagno qui!