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Come trasformare le battute d’arresto in leve per il successo
Le battute d’arresto sono toste, ma se si vuole sopravvivere è necessario trasformarle in leve per il successo.
Il primo passo da compiere è nel modo in cui te la racconti. Secondo lo psicologo e saggista statunitense Martin Seligman è fondamentale il modo in cui spieghiamo a noi stessi le nostre battute d’arresto.
Il suo punto di osservazione si focalizza sull’equilibrio tra ottimismo e pessimismo, è di questi due valori che bisogna studiare il processo, prima ancora di parlare di resilienza. Il livello di ottimismo o pessimismo che si mette in campo durante le battute d’arresto va misurato all’interno di specifiche variabili:
Permanenza: le persone ottimiste – che sono poi quelle che sviluppano più resilienza – tendono a considerare gli effetti negativi temporanei piuttosto che permanenti. Sono quelle che dicono “non ti è piaciuto il lavoro che ho svolto su quel progetto” piuttosto che fare la tragedia e dire “non apprezzi mai il mio lavoro”.
Pervasività: le persone resilienti che si impegnano per far prevalere l’ottimismo non permettono alle battute d’arresto di influenzare negativamente tutte le altre aree della propria vita. Sono quelle che dicono “non sono riuscito in questa cosa” anziché dire “non sono in grado di fare nulla”.
Personalizzazione: il resiliente non cerca colpevoli esterni o cause metafisiche. Ragiona sul concreto e si interroga sui passi compiuti. Si chiede “come posso far meglio” e non “a chi posso dare la colpa?”
Questi tre processi contribuiscono in modo preponderante alla profilazione del resiliente.
Ad arricchire lo scenario possono intervenire anche altri fattori che ci aiutano a conoscere meglio il profilo del resiliente.
- La positività nel futuro: immagina il domani con positività.
- La concretezza degli obiettivi: ha obiettivi solidi, misurabili, e un grande desiderio di raggiungerli.
- Empatia: è empatico, pur senza perdersi troppo nel chiedersi cosa gli altri pensino di lui. Mantiene relazioni sane senza farsi condizionare troppo dagli altri.
- Assenza di vittimismo: non si atteggia a vittima, e concentra piuttosto tempo e risorse sulle cose su attività costruttive.
La battuta d’arresto è una parte inevitabile della vita.Si sbaglia, si cade con la faccia a terra.Ma ci si deve rialzare, da qualunque profondità. L’unico modo per rialzarsi è sviluppare processi di pensiero che generino resilienza e ricominciare a costruire.