Quando il primo assioma ti sfugge un po’ di mano!
Accade sì: il primo assioma può sfuggire al controllo del mittente.
Eccolo qui:
NON SI PUÒ NON COMUNICARE
Alle volte si ha così tanta voglia di comunicare che il rischio di essere fuori luogo, di ponderare poco e male gli elementi di contesto, di fare figuracce…è pressoché al massimo livello!
Qualche giorno fa abbiamo più o meno tutti festeggiato la ricorrenza del 25 aprile, data che, come sappiamo, segna un importante passaggio per il nostro Paese: la liberazione dall’occupazione nazista e fascista.
Questo è quello che ci raccontano i libri di storia, questo è quello che nella realtà è accaduto…fin qui, mi dirai, tutto torna…ma poi ho fatto un salto sui social…e nella giungla si perde la bussola con facilità.
Il vero problema non è stata la perdita della bussola, quanto piuttosto l’assoluta perdita di senso, e di significato mi sento di dire, legata ad una necessità quasi spasmodica di scrivere quello che passa per la testa senza sincerarsi che la propria cultura generale sia al passo con la realtà delle cose.
La mattina del 25 aprile Facebook, e Instagram a seguire, era la voce di qualunque causa: ragazzi di 20 anni che chiamavano i propri coetanei “compagni”, persone molto adulte che rievocavano uno dei momenti più cruciali della storia probabilmente dei loro genitori o nonni, donne arrabbiate che postavano lo slogan “non una in meno”, chi attaccava Salvini, chi insultava Casa Pound, chi confondeva la libertà con la liberazione, chi si proclamava partigiano di cause più attuali.
Insomma, in quella data un numero impressionante di persone ha risposto al primo assioma della comunicazione declinando il proprio pensiero su qualunque cosa.
Attenzione!
Qui non stiamo a sindacare sulle opinioni espresse o sulle cause tirate in ballo. Qui, come al solito, si parla in termini tecnici di Comunicazione!
Mi sono detto che se un alieno avesse messo il naso nei social lo scorso 25 aprile non avrebbe capito nulla della ricorrenza tanto cara al nostro Paese.
La voglia di comunicare affonda le proprie radici nei bisogni più ancestrali dell’essere umano e il primo assioma ne è la prova, questo però non significa che si debba del tutto ignorare il dove, il come e il quando!
Quindi mi sento di darti qualche suggerimento per evitare di trovarti nel gruppo di chi ha buttato a caso il proprio ingrediente nel calderone:
- Prima di comunicare il tuo pensiero, le tue impressioni, le tue richieste su un determinato argomento, raccogli le informazioni da fonti attendibili. In questo caso bastava il libro di storia, ma non sempre è così facile.
- Non ti fidare delle opinioni di qualcuno solo perché lo stimi. Se stimi qualcuno sicuramente avrai le tue ragioni, ma ricorda che le opinioni spesso hanno poco a che fare con la logica. Quindi evita di aggregarti al pensiero di chi stimi solo perché hai un’ottima reputazione di questa persona.
- Analizza il contesto, che in termini pratici si traduce nella domanda:”è il caso che io scriva ora questa cosa in questo modo?”. Questa è più o meno la domanda “salvagente” in situazioni simili.
La comunicazione è uno strumento dotato di una potenza notevole che si traduce in un a velocità nella diffusione delle informazioni che spesso il mittente sottovaluta.
Sempre la parola giusta…ma con coerenza e congruità!
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