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Quali ostacoli può incontrare la comunicazione? Cominciamo dal più ostinato!
Gli ostacoli di una Comunicazione efficace
- il contesto
- gli interlocutori
- il messaggio stesso
Vuoi sapere chi hai davanti? Osserva bene il suo viso!
Questa premessa introduce il concetto di mittente e destinatario, ma, considerando la molteplicità dei messaggi, degli interlocutori, dei contesti, possiamo piuttosto definire la Comunicazione come un processo a più vie che si intersecano, lungo le quali si verificano numerosi scambi.
L’interlocutore
Uno dei protagonisti della comunicazione è l’interlocutore, il quale accoglie il messaggio e, a partire dal momento della ricezione, attiva una serie di comportamenti dando vita a momenti di comunicazione verbale e non verbale.
Non sempre la comprensione dell’interlocutore però è immediata o di veloce interpretazione.
Può infatti capitare che si esprima a parole in un senso, o solo fino a un certo punto, e poi trasmetta con l’atteggiamento un messaggio diverso (o addirittura opposto) rispetto a quello esternato verbalmente.
Forse è capitato anche a te di ascoltare un feedback, o una semplice risposta a una tua affermazione, notando qualcosa di poco rassicurante nelle espressioni del viso del tuo interlocutore, al punto da chiedergli:
” …ma sei sicuro di quello che stai dicendo?”
“… non mi sembri convinta delle tue affermazioni”
“… ho detto qualcosa di sbagliato?”
Devi sapere che ogni piccolo movimento della bocca, degli occhi, addirittura del naso, potrà svelarti un universo di significati solo attraverso la decodifica di quei segnali.
Se ti può facilitare pensa ai segnali emessi dal volto – ma vale per il linguaggio del corpo in generale – come una proiezione dei pensieri, una manifestazione istintiva e meno controllata di ciò che davvero si pensa, e che non si può o non si vuole dire.
Ignorare questi segnali, o non saperli decifrare, spesso si traduce nella perdita di informazioni importanti che potrebbero incidere in modo significativo sull’obiettivo di Comunicazione.
C’è una sola soluzione a questa eventualità: imparare a comprendere i messaggi veicolati dall’interlocutore attraverso le espressioni facciali!
Cosa fare?
Vuoi aumentare l’efficacia della tua newsletter? Scopri le strategie più efficaci!
Tips per una newsletter efficace
- Presentati al primo invio: gestisci la tua mailing list in modo da sapere quali sono i tuoi contatti a freddo e usa una modalità comunicativa di presentazione. Chi sei? Che fai? Perché mi scrivi? Importante: sii specifico già dall’oggetto mail!
- Cerca un punto di contatto, un elemento di interesse verso il destinatario: “So che sei alle prese con mille cose, ma credo davvero valga la pena tu legga quello che ho da dirti”, nella stessa mail può essere molto efficace ed incisivo chiedere un appuntamento telefonico.
- Spiega quali problemi risolvi: questo è il punto focale di ogni messaggio promozionale. Come glielo spieghi? Cercando e riportando casi che hai già risolto in un settore affine o per un cliente con specifiche caratteristiche in comune. L’esempio è concretezza!
- Comunica una lacuna che hai riscontato in una loro attività, in qualcosa che hai letto sul sito (recensioni per esempio) e parti da lì descrivendo come possa degenerare quella lacuna se non si interviene. Questa azione presuppone che tu abbia studiato e sappia cosa proporre per il suo specifico caso.
- Vai dritto al punto se il problema è noto: potresti essere venuto a conoscenza di uno specifico problema dell’azienda, magari da un post su linkedin o da una notizia letta da una fonte attendibile. Sai che che puoi risolvere quel problema. In questo caso non ti resta che essere diretto e superare subito tutte le possibili titubanze di una mail a freddo offrendo soluzione ad un problema che sai essere già in corso.
- Offri una soluzione gratuitamente e chiedi se l’azienda è interessata a una consulenza. Qui l’esempio può spiegare meglio: scrivi ad un’azienda che leggendo il loro sito hai riscontrato delle aree di miglioramento. Allora gli invii un ebook contenente 5 preziose tips, o comunque soluzioni, chiedendo un incontro virtuale per parlare di come proseguire!
Uso consapevole del linguaggio: quanto incide in azienda?
Linguaggio consapevole e inclusività in azienda
Il linguaggio consapevole in azienda
Porgere le scuse da remoto? Scopri come farlo efficacemente!
Le scuse da remoto: in che forma?
Chiarezza assoluta nelle scuse da remoto
Essere se stessi
Le scuse scritte tendono ad essere più formali rispetto a quelle fatte di persona o in video. Ma questo non vuol dire che devi diventare un testo scritto o robotico!Le migliori scuse sono comunque quelle che arrivano dalla persona, non da un modello o da un team di PR.Le scuse, per quanto professionali o formali, devo essere veicolate da una voce autentica.
Cosa succede dopo le scuse?
Le scuse sono essenziali per trasformare gli errori in un lavoro migliore e in relazioni più forti, ma sono solo il primo passo!
Le ricerche hanno rilevato che, da sole, le scuse non servono a molto. Se non sono seguite da azioni concrete, anche le scuse più professionali sono inutili. Possono addirittura essere dannose, in quanto erodono la fiducia nelle tue parole e ti fanno sembrare poco sincero!
Quindi nella richiesta di scuse è necessario inserire l’impegno all’azione!
Impara a gestire il tuo discorso anche quando il suo contenuto può metterti in difficoltà … anzi, direi, impara a comunicare nel modo più efficace soprattutto quando sei in difficolta!
Il lavoro non ti dà tregua? Impara a dire NO!
Comunicare il NO
Esempi di frasi per tuoi NO assertivi
Vorrei poterlo fare, ma oggi sono sommerso di lavoro.
Mi dispiace, ma sono oberato di lavoro e non posso in questo momento.
Non sto accettando nuovi progetti al momento.
Grazie per aver pensato a me, ma non posso.
No, grazie. Sono molto occupato.
Purtroppo non è il momento giusto.
Mi dispiace, ma non questa volta.
Sembra allettante, ma dovrò rinunciare.
Ho troppe cose da fare in questo momento.
Vorrei poterlo fare, ma non è il momento giusto.
Se solo potessi, ma non ho abbastanza tempo per aggiungere altro al mio piatto.
Mi piacerebbe, ma non posso.
Non ho intenzione di occuparmi di altro in questo momento.
In altre circostanze mi piacerebbe, ma in questo momento non posso.
Sembra una grande opportunità, ma dovrò rifiutare.
Come nasce un gruppo di lavoro? I cinque stadi del Team Building
Un gruppo di lavoro non nasce dal nulla.
O meglio, sarebbe bene che così non fosse se non ci vuole ritrovare nella difficile situazione di dover mettere insieme parti incompatibili di un insieme che non funzionerà mai.
Il Team Building
Stadi del Team Building
Interlocutore e contesto: a ognuno il suo linguaggio
Se un discorso vuole essere efficace, o meglio se tu vuoi essere efficace con il tuo discorso, il linguaggio scelto deve essere adeguato al contesto e agli interlocutori.
La scelta del linguaggio
Geografico – territoriale
Organizzativo
Religioso
Politico
Ebbene sì!