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Tempo poco, efficacia al massimo: trasmetti il tuo valore attraverso la Comunicazione ad Alto Impatto

Il 1° Luglio è qui e il corso sulla Comunicazione ad Alto Impatto è davvero alle porte.
Tra qualche giorno in aula ti svelerò le strategie più efficaci per eccellere nelle performance di comunicazione! 
 
 

 

Comunicazione ad Alto Impatto: tempo ed efficacia al massimo.

 
L’obiettivo della Comunicazione ad Alto Impatto non lascia spazio al dubbio: l’interlocutore deve sapere chi sei, cosa hai da dire e quanto vali in un tempo molto limitato.
 
In una logica di questo tipo le tua abilità comunicative devono puntare all’eccellenza perché, quasi sicuramente, non avrai una seconda occasione per convincerlo delle tue argomentazioni.
 
Le tue parole, per quanto ponderate, saranno efficaci solo se calibrate in funzione del messaggio che devi trasmettere. 
 
Il risultato della tua performance di comunicazione non di dovrà basare su una tua sensazione o impressione: imparerai a misurare il gradimento dei tuoi interlocutori. 
 
 
Un elemento imprescindibile quando si parla di tempo limitato ed efficacia è sicuramente l’attenzioneComunicazione ad Alto Impatto significa saper catturare un elevato livello di attenzione di chi ti ascolta, in modo che nessun elemento possa interferire con il messaggio trasmesso e minarne l’efficacia. 😱
 
Alla luce di questo il tuo obiettivo di comunicazione deve essere chiaro, dettagliato, inequivocabile!
 
Sbagli se pensi che la capacità di arrivare agli altri con efficacia sia una dote naturale, una specie di talento da leader carismatico.
Ebbene non si tratta di questo, la Comunicazione ad Alto Impatto è una competenza e sono qui per lavorarci insieme.
 
 
Solo con il giusto set di skill e abilità potrai arrivare non solo alla mente, ma anche al cuore del tuo interlocutore, facendo dialogare la sua sfera razionale con quella emotiva, conquistando così il 100% della sua attenzione. 
 
Non stai nella pelle all’idea di saper applicare uno strumento così potente?
 
Il 1° Luglio è alle porte!
Ultima chiamata per Comunicazione ad Alto Impatto!
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Comunicazione ad Alto impatto: strategie innovative per un mercato in evoluzione.

Il 1° Luglio si avvicina e il corso sullaComunicazione ad Alto Impatto è davvero alle porte.
Non vedo l’ora di vederti in aula per raccontarti le strategie più efficaci e innovative per farti eccellere nelle tue performance di comunicazione

Perché una Comunicazione ad Alto Impatto

Perché saper comunicare non basta più, o meglio, è un punto di partenza imprescindibile, ma se si vuole fare il salto di qualità è sull’impatto che ci si devono porre le domande giuste. 
  • Come arriva agli altri ciò che dico?
  • Quanto risulto credibile quando espongo le mie motivazioni?
  • Quanto condiziono il comportamento di chi mi ascolta orientandolo verso i miei obiettivi?
Porsi queste domande significa stabilire dei parametri di misurazione che mi fanno dire se le mie parole, e il modo in cui le dico, sono in grado di generare impatto oppure no.
Ma perché, qualcuno si chiederà – e poi mi chiederà – è così importante partire dall’impatto? 
Perché l’impatto è già un risultato, quindi pormi un alto impatto come obiettivo significa allenarmi all’eccellenza.
L’eccellenza oggi non è lusso, ma una condizione fondamentale se si vuole stare al passo con un mercato che evolve alla velocità della luce.
Un tempo le competenze di comunicazione erano richieste solo, e in special modo, a chi per professione si trovava più spesso alle prese con presentazioni, intrattenimento, insegnamento. 
Oggi il mercato chiede a un numero sempre maggiore di professionisti – in tutti i settori – di sviluppare competenze di comunicazione
Per un semplice motivo: perché non se ne può fare a meno e restarne lontano significa perdere opportunità e fette importanti di mercato. 
Che tu venda servizi o prodotti, i tuoi clienti e i tuoi interlocutori sono sempre più informati e curiosi di entrare nel dettaglio, smaniosi di sapere cosa scegliere e perché. 
Molti arrivano con domande complesse, altri con verità strappate a Google che vanno spiegate o smentite.
Un altro effetto della digitalizzazione sulla capacità di saper comunicare efficacemente è la necessità di fare ognuno la propria parte, qualunque sia il ruolo professionale e la posizione che si occupa: ci si confronta dal vivo e in virtuale con clienti, colleghi, responsabili.
E lì l’impatto conta nella Comunicazione, eccome. 
In sintesi: se prima erano in pochi a dover padroneggiare l’arte dell’oratoria, oggi è una competenza sempre più richiesta e soprattutto innovativa, visto che il modo di comunicare è cambiato a seguito delle dinamiche dell’economia attuale.
Qual è il segreto per affrontare – e con successo – tutto questo?
Farsi trovare pronti, non solo nel comunicare, ma nell’eccellere in modo da generare un alto impatto su tutti gli interlocutori coinvolti.
Io ho pensato a tutto naturalmente!

 

 

Da dove si comincia?

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Comunicazione ad Alto Impatto 1 Luglio 2023

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Comunicazione ad Alto Impatto: le quattro incognite da superare per l’efficacia del tuo messaggio.

Se segui questo blog è perché probabilmente sei interessato a tematiche che riguardano la Comunicazione o perché hai già frequentato un mio corso.
 
 
Con ogni probabilità sei anche un bravo comunicatore e proprio per questo motivo hai capito che oggi essere un bravo comunicatore non basta più: oggi l’efficacia della Comunicazione si misura con l’Impatto.
Quindi è necessario che le tue performance comunicative vengano tarate su standard più alti se vuoi ottenere i risultati che speri.

Comunicazione ad Alto Impatto

Il tanto atteso e richiesto corso sulla Comunicazione ad Alto Impatto è alle porte!
Questo mi porta a farti una domanda: conosci gli elementi su cui lavorare per fare un salto di qualità nelle tue performance di Comunicazione?

Il modo di comunicare delle persone è cambiato, il mercato è cambiato, molti processi si sono velocizzati, le distanze si sono vanificate e il concetto di tempo è stato completamente stravolto in virtù dell’innovazione tecnologica che ha praticamente ridotto all’osso i tempi di risposta.
 
Perché questa premessa?
Perché anche se sei consapevole di essere un bravo comunicatore, è giunto il momento che tu acquisisca gli strumenti per generare impatto sul tuo interlocutore, per richiamare a la sua attenzione grazie alla forza delle tue argomentazioni.
 
All’interno di un processo di Comunicazione, la più grande incognita in cui potrai imbatterti è l’interlocutore, anzi, a dire il vero, la solo figura di ogni singolo interlocutore include in sè ben quattro elementi che non puoi conoscere in anticipo ma che devi sicuramente riuscire a gestire se vuoi che il tuo messaggio generi l’impatto atteso.
 

Le quattro incognite da superare per l’efficacia del tuo messaggio

Vediamo insieme questi quattro elementi.
  • La conoscenza della persona: non sempre puoi conoscere il tuo interlocutore, anzi, nella maggior parte dei casi non lo conosci affatto; ancor più complesso se gli interlocutori sono molteplici, come nel caso di una platea. Non sempre si ha la possibilità di avere delle informazioni in anticipo e nonostante questo devi essere efficace. Una sola risorsa può salvarti in una situazione simile: le competenze per mettere in atto una Comunicazione ad Alto Impatto.
  • La comprensione dello stato d’animo. Se non conosci la persona, ancor più complicato sarà capirne le emozioni e lo stato d’animo in corso. Anche in questo caso la soluzione è in uno strumento insostituibile: la competenza.
  • La lettura del contesto. Per quanto le tue argomentazioni possano essere convincenti non è detto che le condizioni di contesto siano necessariamente favorevoli. Anche questa è un’abilità da allenare: saper leggere il momento e il contesto all’interno di un processo di Comunicazione, soprattutto quando il tempo è poco e l’efficacia urgente!
  • La trasmissione di empatia. Quanto sei in grado di entrare in empatia con i tuoi interlocutori? Non sarai certo l’unico a voler parlare con loro, non sarai certo l’unico a voler richiamare la loro attenzione. Come distinguersi dunque? Lo scoprirai a breve.
Avrai compreso che quando si parla di Comunicazione ad Alto Impatto nulla è lasciato al caso. 
Non parliamo di un talento, né di una predisposizione naturale, ma di una vera competenza da costruire, impostare, allenare.

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Dal farlo insieme!

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Comunicazione ad alto impatto. Primo step: conquistare l’attenzione dell’interlocutore

L’impatto è un parametro molto importante nei processi di comunicazione poiché, molto semplicemente, misura il risultato di uno scambio di informazioni tra emittente e destinatario.

Quando si comunica, se davvero si vuole essere ascoltati e risultare efficaci, è importantissimo portare a casa un primo grande risultato: l’attenzione dell’interlocutore.

 

Il livello di attenzione

Il livello di attenzione è sicuramente uno dei parametri più attendibili di misurazione di una comunicazione.

Senza l’attenzione il passaggio delle informazioni dall’emittente ai destinatari, può essere interrotto da tutta una serie di elementi di disturbo che ne ostacolano l’efficacia.

Il tema del livello di attenzione è particolarmente sentito nella nostra epoca, la rivoluzione introdotta negli ultimi venti anni dai social, infatti, ha completamente stravolto la nostra gestione dell’attenzione abituandoci all’arrivo massivo e spesso compulsivo di sollecitazioni.

Siamo sommersi da e-mail di ogni tipo, i social intercettano le nostre preferenze per poi inondarci di informazioni al riguardo. Anche la ricerca spontanea di informazioni subisce l’influenza di questo caos: quante volte ti capita di prendere lo smartphone per fare una cosa e poi ti ritrovi a fare tutt’altro dimenticando l’azione che dovevi compiere?

Te lo dico io: più spesso di quanto non vorresti.

 

La velocità dei processi che stiamo analizzando influenza non solo il modo di avvicinarsi alle informazioni ma anche il modo di apprenderle: alcune cose a furia di vederle le assimiliamo quasi inconsciamente, altre, nel mare infinito di contenuti, rischiamo di non riuscire a individuarle e dunque di perderle.

Quest’ultimo scenario può verificarsi anche tra interlocutori in presenza, il livello di attenzione infatti si è abbassato perché navighiamo nella sicurezza – meglio nell’illusione – di poter recuperare tutto online e dunque di poterci distrarre quando e per tutto il tempo che vogliamo.

 

Ecco non funziona esattamente così.

Non è affatto detto che quello che qualcuno ci sta dicendo, il messaggio che ci sta trasmettendo sia replicabile o reperibile altrove.

Dipende dal contesto, dagli interlocutori e dal messaggio stesso.

Cosa fare dunque?

Un primo fondamentale step è fare un lavoro di gestione dell’attenzione, capire come possiamo arrivare alle orecchie di chi vogliamo che ci ascolti.

Quali parole usare?

Quali funzionerebbero di più per specifici destinatari e in funzione di precisi obiettivi?

Questi sono i primi passi.

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I sei step di un ascolto efficace!

Ti è ormai chiaro quanto l’ascolto sia un elemento chiave per una comunicazione efficace.
Spesso la capacità di ascoltare in modo empatico è resa possibile o facilitata da tutta una serie di accorgimenti “preparatori”, dei veri e propri step di un ascolto efficace.
L’ascolto è uno dei fattori chiave di una Comunicazione efficace, per questo è importante conoscerne le caratteristiche e soprattutto gli effetti della sua applicazione.   
 
L’ascolto empatico presuppone che si crei un momento di forte sintonia tra chi parla e chi riceve, è quindi importante che l’ascoltatore sia anche in grado di comunicare che è pronto ad accogliere dimostrando all’interlocutore la propria disponibilità nel dedicare tempo e attenzione a ciò che ha da dirgli.
 

Gli step di un ascolto efficace

Può essere utile tenere a mente i seguenti fondamentali step per un ascolto efficace, metti queste tips nella tua cassetta degli attrezzi!
 
  • Poniti di fronte al tuo interlocutore per poterlo guardare negli occhi. Si ascolta con le orecchie, è vero, ma sappiamo quanto il non verbale possa contribuire a creare empatia e a comunicare vicinanza;
  • Ritagliati del tempo dedicato al tuo interlocutore: se una persona ti sta parlando di qualcosa apprezzerà molto il fatto che tu ti sia ritagliato del tempo per poter dedicare all’ascolto la massima attenzione;
  • Evita di rispondere prematuramente a quel che dice, prenditi tutto il tempo per assimilare i dettagli che ti trasmette, le sfumature della sua voce, l’enfasi che pone su alcuni contenuti piuttosto che altri;
  • Non omettere né aggiungere elementi nel riformulare ciò che hai ascoltato: attenersi sempre alla versione dell’emittente (per usare termini tecnici). 
  • Assumi una posizione confortevole in modo da non doverti spostare e distrarre il tuo interlocutore;
  • Elimina o fai in modo di gestire i rumori: questi possono essere esterni, quindi legati al contesto o all’ambienti, oppure interni, quando ad esempio abbiamo troppi pensieri.
Questi strumenti se applicati con cura e attenzione possono davvero fare la differenza tra un ascolto approssimativo e un ascolto davvero efficace.
Se invece vuoi essere tu a fare la differenza … lavora su tutti gli aspetti della tua Comunicazione per far sì che ti porti direttamente al raggiungimento dei tuoi obiettivi.
Cosa fare per approfondire il tema dell’ascolto e avere una Comunicazione Efficace e proficua?
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Interazioni simmetriche e complementari: il quinto assioma

Il mondo della Comunicazione è molto articolato e può essere anche complesso se non si impara a semplificare.
Quando si legge un’espressione come “interazioni simmetriche e complementari” ci si può anche spaventare, me ne rendo conto.
Il vantaggio della Comunicazione, però, è che, per sua natura, ti offre sempre la possibilità di semplificare.
E allora facciamolo!

Il quinto assioma della Comunicazione

Svelato l’arcano: quando parliamo di interazioni simmetriche e complementari parliamo del quinto assioma della Comunicazione.
Partiamo dagli esempi.
Immagina un confronto tra adulti, una di quelle discussioni in cui ognuno presenta le proprie argomentazioni.
Potrebbe trattarsi di una coppia che si confronta, di due colleghi che si scambiano opinioni su un progetto, di due amici che cercano di avere un chiarimento. In ognuno di questi casi ogni persona coinvolta presenta le proprie motivazione, nel modo più assertivo possibile, se sa come farlo.
Immagina ora un confronto tra genitore e figlio: quest’ultimo magari viene rimproverato per un comportamento sbagliato che ha avuto. Il genitore cerca di spiegare l’errore e soprattutto di fargli capire che gli errori si pagano, o che prima di uscire bisogna studiare, o che non si ruba la merenda del compagno di banco.
Questi due esempi contengono una differenza importante.
Nel primo caso la relazione tra i soggetti coinvolti è paritaria, nel secondo è subordinata.
Cosa rende le relazioni paritarie o subordinate? Il rapporto tra i due: c’è differenza tra un rapporto tra colleghi e un rapporto tra datore di lavoro e collaboratore, così come c’è differenza tra un rapporto tra sorelle e un rapporto tra genitore e figli.
Quindi per tornare alle nostre definizioni, possiamo dire che: le interazioni simmetriche sono tutte quelle comunicazioni connotate tra uguaglianza tra interlocutori.
Rientrano nella definizione di interazioni complementari quelle comunicazioni in cui c’è un rapporto di differenza tra gli interlocutori, dove differenza non sta necessariamente per superiorità. Un esempio di quest’ultima affermazione può essere il rapporto medico paziente: non c’è un rapporto gerarchico tra i due, ma la differenza di condizione fa sì che sia il paziente a dover fare quel che dice il medico.
Quindi, per concludere, il quinto assioma della Comunicazione dice che:
tutti gli scambi comunicativi si contraddistinguono in termini simmetrici, se connotati da uguaglianza e, in termini complementari, se connotati da differenza.
Ovviamente queste dinamiche comunicative si presentano in modo sempre differente e a diversi livelli di complessità
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Da che prospettiva veicoli il messaggio? Occhio alle sequenze comunicative!

Torniamo a parlare di flussi comunicativi, in particolare di quell’insieme di informazioni che chiamiamo messaggio!
Il messaggio è il cuore della comunicazione, ovvero l’elemento intono al quale tutto si muove, che tutto condiziona, ma che, allo stesso tempo subisce l’influenza di altri elementi.
Per fare ordine in questo processo, chiamiamo ancora in causa la scuola di Palo Alto, che ha elaborato per noi i famosi cinque assiomi della Comunicazione e che stiamo via via esplorando.

Il terzo assioma della Comunicazione

 
Il terzo assioma prende in esame le diverse prospettive di un messaggio comunicativo.
Quando avviene una scambio comunicativo tra due e o più persone, ognuno trasmette il proprio messaggio attraverso delle sequenze comunicative.
Queste sequenze comunicative non sono altro che il modo in cui chi comunica vede e costruisce la realtà.
Andiamo sull’esempio!
Quante volte ti sarà capitato di non riuscire a trovare un punto di vista comune con il tuo interlocutore, per poi accorgerti, con calma, successivamente, che stavate analizzando le cose da punti di vista diversi, portando entrambi una versione soggettiva e personale della realtà nel proprio messaggio comunicativo
 
Ognuno di noi, a seconda del modo in cui comunica, attribuisce uno specifico significato alla comunicazione e alla relazione.
Tutti i messaggi contenuti in un atto comunicativo contengono diverse versioni della realtà, che si costruiscono e si modificano negli istanti stessi in cui vengono trasmessi. 
 
Questo assioma spiega molte delle motivazione per cui spesso, in un confronto, diversi interlocutori sono convinti di essere portatori dell’unica verità possibile. 
Le sequenze comunicative esprimono la prospettiva di chi parla nel tentativo di orientare gli interlocutori verso la propria direzione.
Questo la dice lunga su quanto si possa lavorare su questo aspetto in qualunque contesto.
Sei pronto per imparare a farlo?
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Dalla forma al contenuto: la comunicazione diventa relazione

Come promesso, entriamo gradualmente nei meandri dei processi di comunicazione e cerchiamo di scoprire come nasce il legame tra comunicazione e relazione.
Molte spesso, si pensa al legame tra queste due sfere in un’ottica consequenziale, ovvero: dopo la comunicazione, può scattare, o meno, la relazione.
In verità la sequenza non è esattamente causa – effetto, non c’è un elemento che scatta prima e l’altro dopo.
Tra la comunicazione e la relazione, possiamo affermare, che ci sia contemporaneità, nella misura in cui nella trasmissione del messaggio, in un atto comunicativo, sono intrinsecamente contenuti degli aspetti di relazione.
 La comunicazione consiste nel passaggio di informazioni da una persona a un’altra o più.
Il contenuto di questo messaggio non è mai fatto di sole parole, ma di tutta una serie di altri elementi che innescano il processo di relazione.
Per relazione non si intende necessariamente che le due persone facciano amicizia, o abbiano altri scambi comunicativi.
Per relazione si intende piuttosto il fatto che dalle componenti non verbali e paraverbali della comunicazione possano emergere: stati d’animo, intensioni, emozioni.
Tutti elementi che non sono associati solo al messaggio in sé, ma anche allo scambio che determina tra le persone, o alle modalità in cui avviene.

Il secondo assioma della Comunicazione

Questi aspetti sono stati raccolti in un’ autorevolissima teoria: quella degli assiomi della Comunicazione.
Ricordiamo che gli assiomi della Comunicazione sono frutto del lavoro del gruppo di psicologi della scuola di Palo Alto che pubblicarono gli esiti delle loro ricerche sul volume “Pragmatica della Comunicazione Umana“.
Nello specifico, il secondo recita testualmente che:
Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione, tale che quest’ultimo categorizza il primo ed è quindi una meta-comunicazione
 
Dunque, possiamo individuare un livello di contenuto che include “cosa” si sta comunicando e un livello di relazione che indica il tipo di relazione che si vuole instaurare con la persona a cui ci si rivolge.
 
In sintesi siamo negli ambiti del “cosa” e “come” comunichiamo. 
 
Sul “cosa” l’universo dei contenuti è infinito.
Sul come … anche!
Quando comunichiamo che tono usiamo?
Che espressione del viso facciamo?
Questi elementi rientrano nella metacomunicazione che incide moltissimo sulla relazione tra i comunicanti.
La metacomunicazione è popolata da elementi verbali e non verbali che possono incidere in modo decisivo sugli scambi comunicativi.
Domandone: quanto è importante sapere tutto questo?
Moltissimo.
Perché la comunica è ovunque, nella vita professionale come in quella privata.
Quindi se vuoi iniziare ad avere cura della tua comunicazione rendendola più efficace e proficua inizia da qui e i risultati non tarderanno ad arrivare! 
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Il futuro del lavoro: scopri quali valori coltivare

Oggi voglio parlare con te di lavoro.
Eh che novità!
Non di lavoro in generale, a dire il vero, ma di ambiente di lavoro, dove le persone esprimono se stesse attraverso le proprie competenze. 
Indubbiamente, senza ripercorrere ogni singolo avvenimento, negli ultimi anni il lavoro ha raggiunto un livello di flessibilità mai sperimentato prima d’ora.
Si può dire che le peculiarità di questa nuova “era” del lavoro siano proprio la flessibilità nelle attività e l’approccio ibrido.
Questi due elementi fanno sì che le persone possano lavorare nelle modalità più adatte per loro.
Questo nuovo scenario, in alcuni casi sempre più vicino alle esigenze di chi lavora, richiede alle aziende una presa di coscienza per affrontare, anzi abbracciare, questa veloce e importante trasformazione.
Diventa sempre più importante ed essenziale che le aziende perseguano e diffondano nuovi valori.
Sembrano così tante le novità in essere, e di fatto davvero lo sono, che anche la moltitudine di valori a cui ispirarsi rischia di raggiungere un numero elevato.
In realtà, l’importante è perseguire quelli giusti, che devono essere declinati in funzione delle nuove dinamiche del mondo del lavoro e delle esigenze dei professionisti.

I valori di un ambiente di lavoro ibrido e inclusivo

I nuovi ambienti di lavoro, come abbiamo visto, sono caratterizzati da una maggiore flessibilità, questo nuovo assetto richiede alle aziende di essere sempre più ibride e inclusive.
Nello specifico, l’inclusività è il risultato della creazione di pari condizioni di collaborazione, il che significa: uguaglianza per tutti i dipendenti  nelle possibilità di accesso e nella disponibilità di strumenti per poter lavorare in modo flessibile. 
L’altro aspetto fondamentale consiste nella creazione di un ambiente di lavoro –  sia esso fisico che virtuale – che possa ospitare queste nuove logiche.
Nello spazio virtuale ci sono ormai molteplici strumenti che consentono a colleghi distanti geograficamente di parlarsi, fare meeting, condividere esperienze.
Con lo stesso intento anche gli ambienti fisici si prestano a una flessibilità strutturale per far sì che le persone possano utilizzare lo spazio fisico dell’ufficio in modo diverso a seconda delle attività da svolgere. 
Assistiamo così alla costruzione di ambienti con pareti flessibili, removibili,  per creare spazi isolati o aprire tutto per i momenti di attività condivise.
In questa ottica di fluidità, collaborazione e inclusività diventano un binomio necessario che si alimenta da entrambe. 
 
Quando si parla di collaborazione e inclusività, nelle aziende come nella vita, la Comunicazione assume un ruolo di rilievo in ogni suo aspetto: dalla scelta delle parole alla valutazione dei contesti, dall’individuazione di un registro comune al linguaggio non verbale, espresso anche attraverso specifici segnali o soli movimenti del viso.
Io mi occupo di ognuno di questi aspetti da anni e ne ho visti di risultati!
Se anche tu vuoi incrementare i tuoi risultati devi cominciare ad arricchire il tuo bagaglio di ogni elemento utile.
Io ho già un evento da proporti: voglio renderti partecipe di un percorso che ho appena progettato e sta per uscire!
25 Febbraio
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pubblico-ascolto

Vuoi che il tuo pubblico resti in ascolto? Per te 4 preziosi segreti!

Sai qual è l’incubo peggiore di chi deve parlare in pubblico?
Sì che lo sai: vedere le facce di chi ascolta vagare nell’etere!
Dai pericoli della noia e della distrazione ti ho già messo in guardia, ma non è tutto.
Se invece di immaginare il disastro di non essere ascoltato provassi a visualizzare la gioia di un pubblico partecipe alla tua presentazione?
Vero che è tutta un’altra musica?
La Comunicazione in generale funziona così: solo se il messaggio arriva nel modo giusto il destinatario può accoglierlo contribuendo al raggiungimento degli obiettivi del mittente.
Non c’è altra strada.
Quello che bisogna fare, dunque, non è mai abbracciare la fortuna e sperare che faccia sedere tra il nostro pubblico solo persone interessate, ma fare in modo che diventino interessate e partecipi proprio grazie a quello che stiamo dicendo.
Cosa fare allora?
Molte cose, a dir la verità, ma sarebbe piuttosto complicato esaurirle in un articolo.
In questo preciso istante, proprio questo, quello che puoi fare è prepararti al meglio su tutto quello che ti serve per la tua Comunicazione Efficace.
Parole, gesti, piccoli movimenti: ogni elemento fa la sua parte e influenza il risultato finale.

Quattro  segreti per un pubblico attento e partecipe

Prima di aprirti lo scenario completo voglio però lasciarti un regalo: 4 segreti per far sì che il tuo pubblico sia attento e partecipe.
👉 Brevità: cerca di andare al sodo subito e se l’argomento prevede un preambolo lungo anticipa intanto il focus del discorso!
👉Creatività: quel che hai da dire sicuramente è già stato detto, ma non come potresti dirlo tu! Ogni persona ha l’incredibile opportunità di dare il suo originale contributo alle cose, quel tocco di creatività fondamentale per differenziare il contenuto stesso o il modo per veicolarlo.
👉Empatia: usa le emozioni per arrivare al pubblico. Osserva le persone, fai domande per capire quali corde toccare e soprattutto arricchisci il tuo discorso con le tue personali emozioni!
👉Coinvolgimento: se vuoi che il tuo pubblico sia partecipe devi essere tu per primo in grado di coinvolgerlo. Interagisci, cerca feedback, chiama le persone a prendere parte a quel che si sta dicendo.
Questi 4 segreti sono solo una piccola, ma fondamentale, parte di quello che puoi fare per tenere il tuo pubblico in ascolto.
Ogni strategia di Comunicazione è davvero efficace solo che chi la adotta è stato in grado di scegliere quella soluzione tra molte.
Questo richiede che un buon oratore, o speaker, come preferisci, debba conoscere la vasta gamma di opportunità che questa immensa disciplina offre, solo così è possibile approdare alla parola giusta, alla comprensione dell’espressione facciale alle modalità più efficaci in generale.
Io mi occupo di ognuno di questi aspetti da anni e ne ho visti di risultati!
Se anche tu vuoi incrementare i tuoi risultati devi cominciare ad arricchire il tuo bagaglio di ogni elemento utile.
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