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Focus sul piano d’azione: dal problem solving all’obiettivo

Torniamo ciclicamente a parlare di piano d’azione perché si tratta di uno strumento molto utile da rinnovare ogni qualvolta cambiano i nostri obiettivi o ce ne poniamo di nuovi.
 
Il mercato è molto dinamico e mutevole, la vita in generale ci richiede una continua flessibilità, questo ci pone nella condizione di dover spesso ritoccare il nostro piano d’azione.
 
 

Dal problem solving al piano d’azione

Quando si parla di piano d’azione non si può prescindere da una competenza molto importante: il problem solving. Questo deriva semplicemente dal fatto che non esiste progetto che non presenti ostacoli o difficoltà da superare.
Il problem solving, in quest’ottica si pone come strumento necessario per garantire poi i successivi step del piano d’azione. Come si applica il problem solving? 
Come anticipato, si tratta di una vera e propria competenza da acquisire, con un percorso mirato e dettagliato.
 
Possiamo intanto anticipare qualche elemento affinché tu possa farti un’idea della sua applicazione.
Ecco gli step fondamentali.
  • Individua il problema. Una delle principali azioni da compiere quando si parla di problem solving è proprio chiedersi dove sia il problema. Se il problema non è così visibile, allora bisogna andare a cercarlo, ovvero bisogna chiedersi quali difficoltà possano intervenire durante la preparazione di un piano d’azione, bisogna fare una vera e propria mappatura dei possibili ostacoli;

 

  • Analizza il problema. Individuati gli ostacoli e i problemi, si passa agli step fondamentali per dirigersi verso la soluzione, ovvero l’analisi di tutte le componenti di quel problema e delle possibili conseguenze a breve, medio e lungo termine;

 

  • Elabora idee e soluzioni. L’analisi è uno step fondamentale perché scandagliando il problema si gettano le prime basi per nuove possibili idee e soluzioni.
 
Solo a questo punto, non prima, è possibile lavorare davvero a un piano d’azione partendo dunque da: la mappatura dei problemi, le azioni di problem solving da attivare per risolvere, le nuove idee da sviluppare per arrivare a una soluzione.
 
Nel piano d’azione è contenuto ogni step di questo processo, dalle fasi preliminari ai comportamenti da mettere in atto per svilupparlo e realizzarlo.
 
Un piano d’azione rappresenta una soluzione molto efficace quando si ha un obiettivo di progetto, perché ci consente di rivisitare gli step, cambiarli, rivalutarli alla luce di nuovi elementi non emersi in precedenza.
 
La metodicità del piano d’azione ci preserva dall’approssimazione e dall’errore conducendoci verso il successo del nostro progetto
 
Questi elementi sono fondamentali in azienda come nelle singole attività quotidiane, sono supportati da processi comunicativi applicati a sistemi organizzativi diversi a seconda del livello di complessità.
Un piano d’azione è funzionale a un obiettivo, quest’ultimo è indispensabile per  il successo di qualunque progetto si voglia portare a compimento.
Come si impara a lavorare sui propri obiettivi e a impostare un piano d’azione?
Nell’unico modo possibile: acquisendo strumenti e competenze.
Io posso aiutarti.
Cosa devi fare?
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Lista dei buoni propositi? Per te e per la tua azienda ci vuole metodo!

L’inizio dell’anno offre poche certezze e tra queste c’è indubbiamente la lista dei buoni propositi.
C’è chi si fa un bell’elenco, chi mette tutto in un excel, chi si invia la mail da solo, o meglio le programma per fine anno per verificare il raggiungimento degli obiettivi.
L’inizio dell’anno è così, sempre carico di motivazione e di buone intenzioni, questo perché tutti hanno bisogno di tendere verso qualcosa, e trasformare questo qualcosa in un obiettivo lo rende assolutamente più reale e raggiungibile.
Immagina se tutto proseguisse senza soluzione di continuità, senza mettere un punto, fare la conta di quello che c’è da cambiare per poi andare avanti.
Sarebbe sprecato il lavoro, l’energia, l’impegno che si dedica a ciò che ci sta a cuore.
Quello che vale per le persone, vale anche per le organizzazioni, fatte ovviamente le dovute proporzioni.
Non esistono schemi ripetibili, applicabili in ogni contesto, ma esistono sicuramente delle linee generali che tracciano un metodo, una modalità esecutiva che permette ai singoli e alle organizzazioni di lavorare sugli obiettivi.
Indubbiamente questa linea guida prende in esame tutto quello che va considerato quando bisogna programmare un cambiamento, e dunque:
➡️  pianificazione degli obiettivi
➡️  azioni da svolgere
➡️  metodi e strumenti da utilizzare
➡️  risultati attesi
Non è la Bibbia, ma il punto di partenza dei tuoi buoni propositi, anche perché una volta individuati i suddetti punti, ognuno di loro va inserito e programmato all’interno dei seguenti processi:
  • Analisi: situazione di partenza, quali obiettivi, strumenti, risultati attesi?
  • Progettazione: come sviluppare, scegliere le persone e le azioni, in che modo e quando metterle in campo.
  • Pianificazione: tutto deve rientrare in una logica causa effetto all’interno di una delimitazione cronologica. Quali risultati e per quando?
  • Attuazione: muovere le pedine, mescolare l’ambizione verso l’obiettivo alle azioni più strategiche, l’efficacia del metodo alla concretezza dei risultati attesi.
Nulla di trascendentale, la parola d’ordine è concretezza.
Parliamone!

Scrivimi: info@matteomaserati.it

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