Dalla comunicazione alla relazione: i cinque assiomi.

La Comunicazione è un territorio senza confini e per approfondirla è doveroso guardarla da più angolazioni.
Quello di cui mi interessa parlarti oggi è la comunicazione come origine e presupposto delle relazioni tra individui.
Le persone sono in grado di comunicare in moltissimi modi, molti dei quali prima ancora di proferire parola.
In questo sistema complesso di suoni, simboli e significati, qualcuno ha deciso di mettere ordine per definire dei principi base da cui partire per lo studio della Comunicazione.

I cinque assiomi

Un importante input arriva dalla scuola californiana di Palo Alto, dove un team di studiosi capitanati da Paul Watzlawick ha definito i cinque assiomi della Comunicazione, ovvero delle regole sempre valide capaci di fornire un orientamento all’interno di un ambito in perenne trasformazione come la Comunicazione.
Gli studi e le ricerche prodotte dal team di Palo Alto sono stati raccolti in un volume intitolato “La pragmatica della Comunicazione umana” e risale al lontano 1968, ma il suo contenuto rimane valido e affidale al punto da contenere dei veri e propri assiomi.

Comunicazione e comportamenti

Questi studiosi partono da un presupposto molto solido e dimostrabile: ogni comportamento comunica un messaggio, di conseguenza genera comunicazione.
Ogni qualvolta un individuo compie un’azione, il suo comportamento può avere delle ripercussioni anche in assenza di altri interlocutori coinvolti.
Facciamo un esempio estremo.
Vieni a sapere che è stata organizzata una festa in tuoi onore. L’unica azione che compi, dopo aver appreso la notizia della festa, è quella di non presentarti.
Nota bene: non hai chiamato nessuno per avvisare, non hai esposto ad alcuno le tue motivazioni, non hai inviato un messaggio di scuse!
Questo tuo comportamento, in sostanza, si è basato solo sull’assenza. Eppure avrà senza dubbio scatenato molteplici reazioni: qualcuno si sarà preoccupato, qualcun altro offeso, altri ancora avranno provato a telefonarti, altri non vorranno più avere a che fare con te, i più ostinati pretenderanno una spiegazione.
Insomma: almeno cinque reazioni diverse, ma potrei andare avanti ancora.
Noi comunichiamo ininterrottamente, anche quando non lo facciamo a parole, o addirittura quando non lo vogliamo, perché, nella migliore delle ipotesi, in quest’ ultimo caso stiamo comunicando che non vogliamo comunicare!
Quindi preparati perché dal prossimo articolo iniziamo a esplorare un po’ di pilastri teorici con l’obiettivo di trasformarli in pratica e avere una comunicazione efficace!
Intanto …
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